
Vicino a Santiago abbiamo incrociato questa chiesa che permette ai pellegrini di suonare la campana, purtroppo essendoci la messa in corso abbiamo pensato che non fosse il caso .

Giornata difficile visto la crescente tendinite ai talloni, per poter continuare alla fine ho dovuto ricorrere ad un antidolorifico e rilassante muscolare di Luis oltre che del suo bastone.

L'ultimo tappa è molto diversa rispetto alle anteriori visto che gradatamente si lascia l'ambiente naturalistico per addentrarsi in quello urbano. Gli ultimi Km non vengono più segnalizzati dalle consuete colonnine e quando già ci si trova a Santiago i marciapiedi (pessimi per le basse articolazioni) e le case fanno perdere un po' lo spirito del cammino che si recupera fortunatamente con l'arrivo nel quartiere storico della cittá.

Dopo la consueta visita alla chiesa e al portico della gloria siamo abbiamo rinunciato agli albergue del peregrino per una ben più comoda stanza, giustamente meritata dopo il cammino!


Alla sera altra mega cena purtroppo non all'altezza della giornata visti la calca di gente, ad ogni modo il dopo cena ci ha visti in preda a balli e canti di varie provenienza per poi concludersi con un sano bottellion in piazza davanti alla chiesa. Mai stato più gradito il gin-tonic bevuto sotto la cattedrale, essu dai un pò di sano profano.
Il giorno successivo ultime spese compresa l'immancabile "tarta di santiago" (=torta della nonna o con mandorle n.mia.) e appuntamento all' 1.30 con il treno con destinazione Medina del Campo e poi Valladolid.

Alcuni in quei momenti riflettono altri trovano la compagnia di altre persone impegnate come te nel cammino e nasce una certa solidarietá del peregrino. Questi certamente sono i momenti più belli quando puoi condividere esperienze e ti accorgi che in fin dei conti puoi fare a meno di tante cose che hai lasciato a casa e che qui non ti servono, cose ma anche pensieri e preoccupazioni che in questi giorni perdono di significato o ne acquistano uno nuovo.
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